Il diabete di tipo 2 è la più comune forma di diabete mellito, una malattia cronica invalidante caratterizzata da iperglicemia che, in casi estremi, può portare allo sviluppo di complicanze acute e croniche o al rischio di malattie cardiovascolari.
I principali fattori di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2 sono:
- l’età avanzata,
- l’obesità,
- l’inattività fisica,
- un pregresso diabete gestazionale,
- l’ipertensione arteriosa o la dislipidemia
- l’appartenenza ad alcune razze/etnie
- la familiarità per diabete.
Lo screening per il diabete di tipo 2
È importante che lo screening venga eseguito all’interno delle strutture ospedaliere o in un ambiente sanitario per far sì che le persone con test positivo possano aver subito accesso a follow-up e ai trattamenti di cure appropriati.
I test utilizzati per lo screening sono:
- la glicemia plasmatica a digiuno;
- la glicemia a 2 ore durante OGTT (curva da carico orale con 75 gr glucosio per os);
- la misura dell’emoglobina glicata.
Il timing ideale per eseguire lo screening viene fissato a tre anni, sebbene non sia stato ancora definito l’intervallo di tempo più appropriato per ripetere un test di screening.
Perché è importante fare lo screening per il diabete di tipo 2?
Eseguire lo screening per il diabete di tipo 2 non comporta alcun rischio se non quello di non riuscire a diagnosticare il diabete in tempo. Tale tipologia di diabete infatti presenta una lunga fase asintomatica durante il quale la malattia può essere diagnosticata solo se attivamente ricercata attraverso una procedura di screening.
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